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LA BALLATA DEL VECCHIO MARINAIO
L’Opera di S.T. Coleridge è un “poema breve” e pertanto il riadattamento teatrale è stato possibile grazie ad un laboratorio svoltosi nella stagione 2005-2006. La stesura che compie il “poeta maledetto” (1798) segna il romanticismo inglese assieme ad altri capolavori composti da Wordsworth e Byron, ma questa della “Ballata del vecchio marinaio” ne è il manifesto. E’ più che mai attuale la metafora dell’Albatros che viene ucciso dal marinaio. Commettere un gesto contro la natura è un sacrilegio e il prezzo da pagare è l’espiazione: prima nel vedere morire i propri compagni “ad uno ad uno” e poi nel raccontare la propria storia come un “ebreo errante” su chiunque riesca a posare gli in faccia; un monito, questo, contro la pena di morte.
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