T’ a M O P I U’ D E L L a M I a V I T a

sabato 2 febbraio ore 21,00 e domenica 3 ore 16,00
di Catena Giardina
con Vincenza Pastore
regia Gianni Lamanna
ass. regia Alessia Lamanna

Questa, raccontata dalla protagonista, il personaggio di Tina, e’ una storia vera messa in scena dalla stessa persona, il regista, a cui viene raccontata la triste vicenda. Dopo circa 25 anni, due amici, studenti di teatro in gioventu’, si reincontrano e lei: Catena, decide di svelare a Gio’ il calvario vissuto per dodici anni con un marito violento. Lei smise di fare teatro mentre lui ha continuato, ignaro di cio’ che per anni stesse accadendo alla donna con la quale un tempo condivideva studi e passioni. Ignaro soprattutto del fatto che la stessa compagna e’ sopravvisuta al dolore e allo sconforto grazie alla forza immaginaria di un interlocutore assente: proprio quel Gio’ che rivede dopo anni ….

Decameron

Atelier di Teatro MaiSentiti

sabato 26 gennaio ore 21,00 domenica 27 ore 16,00

1910: un manipolo di anime alla deriva emigra su di un canotto
sgangherato. Fuggono dalla miseria, dalla terra del non-domani. Situazione problematica o privilegiata? Intanto è scenario per una gara di abilità tra narratori dove magicamente, grazie alle invenzioni dei personaggi e con l’aiuto di qualche oggetto uscito dalle loro povere valige, prendono vita le imperiture novelle di Boccaccio, ancora frizzanti dopo sei secoli. Vicende di astuzia, di lussuria, di amore e di dolore, di compassione e di imbrogli. Di speranza.

con: Marion Andrieux, Benedetta Battagliese, Cassandra Gazzola, Emanuele Mazza, Davide Moussa, Alessandro Palazzo, Paolo Quaroni, Irene Spongano.
regia: Leonardo Gazzola

ASPETTANDO GODOT

Argómm Teatro
ASPETTANDO GODOT
di Samuel Beckett
 sabato 19 gennaio ore 21.00 – domenica 20 gennaio ore16,00
con
Barbara Baldessari, Marta Bordini, Anselmo Loreccchio, Daniele Schirolli
regia
di Francesco Mazza

in via Bianchi D’Espinosa angolo Graziano Imperatore ,40 – zona Niguarda
                                                            ingresso libero

La Nike di Samotracia è senza testa, la Vittoria Alata è rotta come tante opere classiche arrivate a noi incomplete. Eppure le stesse rendono l’idea della completezza, della forma compiuta, della bellezza e dell’essenza stessa della vita. La nostra profonda convinzione è che anche il capolavoro di Becket faccia parte di questo tipo di opera, tanto che questa originale lettura parte dalla dissoluzione dei due protagonisti, dalla rarefazione di dialoghi e monologhi, fino ad immaginare domande e risposte con improbabili interlocutori. Con chi parla Pozzo se Vladimiro ed Estragone sono scappati? Forse loro aspettano in un altro posto e Pozzo parla con chi lo ascolta, con il pubblico stesso? Secoli o millenni… da sempre e per sempre. Dimensione senza tempo e senza luogo e comunque sempre presente e sempre con tutte le domande e tutte le risposte, tutte comunque senza soluzione definitiva,,, “partoriamo a cavallo di una tomba… ed è subito notte… è vero però che la popolazione è aumentata”.